FINE GIORNATA – Buon 2024

FINE GIORNATA – Domenica 31 dicembre 2023

È la rubrica con la quale il segretario generale dirpubblica colloquia periodicamente con i colleghi ed i simpatizzanti del sindacato, che hanno ritenuto d’iscriversi alla sua “mailing-list” personale, raccontando e commentando fatti e novità raccolti nell’arco i un determinato periodo o, appunto, a …… “fine giornata”.

Buon 2024

Carissimi,

anche questo 2023 volge al termine e come ogni anno desidero soffermarmi su qualche aspetto dei fatti più importanti di questi nostri giorni che (bene o male) può riguardarci. Prendiamone uno a caso: l’Unione Europea. Non credo sia un’opinione sostenere che Essa non è governata da una struttura democratica; è eloquente, infatti, la circostanza che il Parlamento europeo, unico organo elettivo, non abbia una competenza piena ed esclusiva della funzione legislativa.

Il dominus della situazione è, infatti, il Consiglio Europeo composto dai Capi di Stato o di governo, i quali sono espressione (spesso indiretta) dei Popoli di appartenenza, ma non del Popolo europeo nel suo insieme. Bene! Eviterei di elaborare complicate teorie limitandomi alla sola “osservazione empirica”: la promozione della Pace, il più importante dei principi fondanti dell’Unione Europea, si è rivelato un mancato obiettivo! Il conflitto ai confini orientali dell’Unione, dal 2014 ad oggi, ha provocato un totale stimato di oltre 500.000 vittime, fra militari e civili. A nulla sono servite le drammatiche esperienze del passato, sempre vive e tanto ipocritamente celebrate; anche questa volta la politica ha ceduto il passo alle armi e le “buone intenzioni” hanno lastricato la strada dell’inferno.

A questo punto, non mi interessa altro, tutto ciò è necessario e sufficiente a sostenere quanto già pensavo prima del 2014: il sistema è sbagliato! È tanto sbagliato da provocare la deformazione dell’U.E. da unione politico-economica a una sorta di doppione della Nato, istituzione, quest’ultima, che prevede la guerra. In queste condizioni, una Nazione come quella italiana che “ripudia” la guerra ne può essere trascinata “per forza”, in quanto si affida ad un sistema democraticamente imperfetto in cui dominano logiche e dinamiche avulse dall’espressione popolare.

È, infatti, assai pericoloso consentire “limitazioni” della propria sovranità (ma taluni parlano di “cessioni”) ad Enti che non sono tenuti a “rendere conto”. Del resto, sia le elezioni del 7 e 10 giugno 1979, sia la nascita di una moneta unica del 1999 avevano un senso se il cammino comunitario fosse giunto alla costituzione di uno stato federale: un Parlamento, una moneta, uno Stato. Ma questo non può verificarsi attraverso nuovi patti e convenzioni internazionali (tipo il Trattato di Lisbona), ma per effetto di una decisione politica del nuovo Parlamento che si riconosca “Assemblea costituente” e crei i presupposti del nuovo Stato. Stiamo parlando di una realtà che si estenderebbe dallo Stretto Bering all’isola di Flores (se vogliamo escludere Guadalupe); dal Cabo Fligely (Russia) a Punta de Jandía, situato nell’isola di Fuerteventura.

Ma cos’hanno in comune i Popoli che abitano un Territorio così vasto e variegato? Ma è facile: le radici cristiane!

Nel pubblico impiego esistono tutte le competenze per riflettere e attuare un progetto del genere … pensiamoci per le prossime elezioni.

Buon Anno a tutti, con sincero e fraterno affetto.

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