Se io fossi stato il Presidente del Consiglio dei Ministri, il 16° giorno successivo alla scoperta inconfutabile dell’epidemia influenzale, avrei scritto la seguente lettera alla Nazione (considerando che la segnalazione cinese all’OMS è del 21/12/2019 e che l’epidemia è stata ufficializzata il 31/12/2019, la lettera l’avrei scritta il 07/01/2020).
“Care Cittadine e Cari cittadini italiani,
cari residenti, a qualsiasi titolo, in Italia,
un morbo insidioso sta diffondendosi nel nostro Paese, in Europa e nel Mondo, di cui nessuno conosce la natura e la consistenza. Al momento non esistono né medicine, né vaccini; in buona sostanza, siamo indifesi e nessuno sa niente. Per ora, non conosciamo neppure la vera origine di questa infezione; sappiamo solamente che si tratta di un Coronavirus (tipo quelli influenzali) e che gli è stato assegnato il nome di COVID-19; come una normale influenza, si diffonde balzando da persona a persona. Questa basilare ed unica informazione deve consentirci, però, di adottare, anche individualmente, le prime misure di sicurezza. Tutti dobbiamo fare di tutto per evitare che la situazione sfugga al nostro controllo, anche se è nuova e sconosciuta, affrontandola con la massima serietà e tempestività, per prevenire gli eventi e ridurne la portata. Purtroppo, si contano già le prime vittime ed altre ancora potrebbero aggiungersi, ma non dobbiamo scoraggiarci.
Tutti i Prefetti della Repubblica sono stati attivati dal Ministro degli Interni e così anche è stata istituita una conferenza continuativa Stato-Regioni per il necessario coordinamento. Le strutture sanitarie del Paese sono sotto monitoraggio da parte degli Uffici a ciò preposti del Ministero della Salute al fine di potenziarle e renderle pronte ad affrontare ogni necessità. I Ministri dell’Economia e della Funzione pubblica stanno attivandosi per rafforzare la P.A. con nuove leve e mezzi materiali affinché, in caso di necessità, Essa sia in grado di svolgere il suo ruolo determinante.
Anche la Presidenza del Consiglio ha incrementato le riunioni; a livello personale ho già incontrato i rappresentanti dei partiti di opposizione. In Europa, siamo stati i primi ad attivarci, seguiranno delle riunioni a ritmo forzato; in particolare, ho riservato i primi contatti ai leader dei Paesi mediterranei.
Per ora mi fermo qui, annunciandoVi che sarò vicino a Voi, tutti i giorni, attraverso i canali televisivi e quelli delle reti “social”, ma prima di lasciarVi debbo dirvi che la sfiducia, il sospetto, i falsi convincimenti e il panico, sono dei forti alleati del virus. Il coraggio, la razionalità, la solidarietà sociale e la fiducia nelle Istituzioni, sono armi potenti contro di esso.
Desidero altresì farVi presente che neppure per un attimo toglierò il mio sguardo dalla Costituzione e dalle Istituzioni repubblicane, mantenendo nei loro riguardi un’indiscutibile e indiscussa osservanza. Qualsiasi sacrificio dovessi chiederVi, questo si realizzerebbe attraverso le regole salde del nostro Ordinamento e con la partecipazione sociale di tutte le realtà presenti nella Nazione. Governiamo saggiamente le nostre giuste preoccupazioni e restiamo uniti!
W l’Italia, W l’Europa, W il Mondo libero”.
Giancarlo Barra
Quid est veritas?
Giancarlo Barra
Quid est veritas?